14.3.08



The body within the body

Il neutro ti pervade è nella sua natura, invasivo, sotterraneo (o meglio sottocutaneo) e perturbante...é la tua sbadataggine, le tue dimenticanze, il tuo tempo perduto, o ancora quella cosa che ti fa smarrire, quella cosa che ti fa dire: fa del mio corpo ciò che vuoi, perché è la mia mente a farmi esitare e non certo il mio corpo, il mio corpo che non è mio, è suo di sé stesso, ha una sua vita fatta di memorie organiche e ne brama sempre di nuove, per questo il desiderio si rigenera. Per questo a volte ti fa commettere delle impudenze, abbassare la guardia, o ancora ti porta fuori strada, giusto lo scarto di un momento in cui il pensiero vacilla e ti ritrovi smarrito chissà dove, addirittura in chiesa e quando la coscienza riaffiora e torna presente a sé stessa ti sorprendi a scuotere la testa, nel migliore dei casi a sorriderti e rincamminarti leggero per quella strada che invece conosci bene, a congedarti dalle tue cazzate a cercare di rimettere a posto, come sistemare la casa dopo una festa il mattino seguente, ancora un po’ ubriaco però...
c’è una parte di me che sono io e che pure non mi appartiene.
Ed la stessa che ti pompa il sangue in questo momento, la stessa che ti fa uscire le lacrime o una risata, perché non si piange o si ride per un motivo legato ai fatti della vita, si ride o si piange o si ha un orgasmo perché di questo corpo neutro nel corpo, le emozioni e passioni non sono altro che una copertina, un vestito1 , un adorno una superficie. Il corpo ha una sua vita che spesso tende a volere uscire da sé; e il cui sentire proprio perché costituito da uno scarto, uno strappo (in cui il tempo è quello della dimenticanza a volte addirittura dell’oblio, perfino e soprattutto di sé stessi) assomiglia fortemente a quello della droga. Questo sentire piatto, rizomatico, espanso e privo di emotività (ciò nondimeno emozionante) genera un surplus di vita. Si fa esso stesso surplus vitale, perché solo nell’eccesso trova potenziale esistenza.
(ho scritto questo articolo tutto d'un fiato, come un urgenza per questo non ci sono interlinee)


NOTES:

1. Mario Perniola, Il Sex Appeal dell’inorganico, cap 5. farsi veste estranea.
Avremo inoltre occasione di ritornare sul concetto di surplus vitale, per cui rimando all'autore.

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